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Emanuele Crialese è uno dei registi più interessanti partoriti dal cinema italiano negli ultimi anni, per il modo da un lato rude e dall’altro onirico col quale affronta i problemi della sua Sicilia e dei siciliani. Ora emigranti verso la lontana america, ora accoglitori di immigrati stranieri.
In questa pellicola, affronta l’emigrazione di massa d’inizio 900 dei siciliani verso l’America. Da loro definita Nuovo mondo. Un Nuovo mondo che li accetta solo dopo averli sottoposti a test ed esami psico-fisici. E che va raggiunto solo con un’estenuante viaggio sull’oceano. Salvatore Mancuso, pastore che vive in un paesino di montagna, ci porta la famiglia e sulla nave viene anche adescato da un’americana che deve trovare un compagno per essere rimpatriata. L’anziana madre e il figlio muto vengono respinti. Le donne subiscono matrimoni con uomini sconosciuti.
L’avventura verso la ricca America sembra ben lontana da come Salvatore e altre due ragazze partite con lui e la sua famiglia l’avevano sognata. Corsi e ricorsi storici.