
Non pensavo si potesse ancora raccontare qualcosa di nuovo sulla tematica dello sterminio degli ebrei durante l’Olocausto, ma questo film mi ha fatto capire che mi sbagliavo. Il campo di concentramento resta sullo sfondo, non vi accediamo mai, perché restiamo sempre dalla parte di chi è fuori, in quel mondo che va avanti come se nulla fosse, come se non stessero sterminando migliaia di persone al di là di un muro. Una prospettiva nuova, potentissima, che ci obbliga a sentirci tutti quanti colpevoli, complici dell’orrore che è accaduto senza che nessuno intervenisse in tempo.