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Trama: Ispirato a Totò il buono (1940) di Cesare Zavattini, è una favola sociale sugli “angeli matti e poveri” delle baracche ai margini di Milano che, minacciati di sfratto da un avido industriale, organizzano un'azione di resistenza, animata dall'orfano Totò, che solo un miracolo fa trionfare. Tentativo, parzialmente riuscito, di uscire dalla cronaca neorealistica per la via di un surrealismo grottesco e di una tenera buffoneria, minacciati dal poeticismo. Fotografia di G.R. Aldo. Nastro d'argento per la scenografia (Guido Fiorini). Palma d'oro a Cannes ex aequo con La notte del piacere dello svedese Sjöberg."
1 Recensione
Un film emozionante, che prende le istanze neorealiste e le trasporta nel terreno della fiaba. Nonostante i toni favolistici, mantiene una qualche fedeltà nel raccontare quella che era la situazione dei senzatetto a Milano in quel periodo. La città cresce, l’economia fiorisce, gli investimenti immobiliari avanzano. E però il progresso non unisce tutti. C’è una schiera di ultimi, di dimenticati, che hanno lo stesso diritto a vivere – e a vivere dignitosamente. Miracolo a Milano riesce a restituirgli il diritto alla cittadinanza, a dargli una dignità che raramente gli veniva accordata.